Esce il 28 Febbraio il nuovo EP dei pugliesi Fukjo, “Quello che mi do”, capace di alternare bordate di noise e trame dal sapore post-rock con un’attitudine ed un sound convincente e dagli echi nordeuropei, come a descrivere un’iperbole che da Cerignola conduce alla Danimarca con un biglietto di sola andata.

Quello che mi do è il racconto degli ultimi tre anni della band, che tra cambi, fratture e rinascite da’ alle stampe un lavoro di tempra e qualità, registrato da Giulio Ragno Favero (storico bassista de Il Teatro degli Orrori e prima degli One Dimensional Man) al Lignum Studio di Padova e masterizzato da Andrea De Bernardi presso lo studio Eleven Mastering, prodotto in collaborazione con l’Associazione “Ulisse”.

Se l’incipit con Amorevolmente segna la consapevolezza del presente che scorre velocemente alle spalle, in Winchester e Saturno Contro ci si apre liberamente a sperimentazioni più psichedeliche e stellari che ricordano da vicino gli ultimi lavori dei Calibro 35, The Winstons e Motorpsycho. E’ nella title-track tuttavia, Quello che mi do, che le pareti di fuzz duettano nella maniera più riuscita con un testo engagé, con una lirica di protesta contro l’annientamento del pensiero libero, contro le futili soluzioni di un mondo intellettuale che sembra ormai giunto al declino e che spesso si mostra inerme di fronte al decadentismo dell’epoca contemporanea. “Quello che mi do non fa più male”, cercare altri orizzonti allora, nuovi. Trovare nella sperimentazione la propria via.

La traccia: Nord, in cui le distorsioni fredde e acide racchiudono un cuore caldo, pericolosamente intimo.

Giulio Pantalei