One Moi Show
MASSIMO MOI DA CANTAUTORE A CABARETTISTA
La vita è una e per rimettersi in gioco non è mai troppo tardi
A 10 anni comincia a suonare il pianoforte classico, appassionato discepolo di De André e De Gregori inizia a scrivere testi e comporre musica fin dall’adolescenza. Nel ‘98 vince il Leone per la finale delle selezioni di San Remo giovani con un singolo scritto da lui intitolato Mille Notti. Ha aperto un concerto di Masini, ha scritto musiche per la Rai. Insomma, la sua vita è sempre ruotata intorno alla musica, ma la sua vera vocazione è far ridere la gente. Quando se ne accorge ha 33 anni, ma non esita a cambiare registro, si leva i panni del cantautore e si mette quelli del comico.
Hai cominciato come cantautore, come è nata l’idea di fare il comico?
Mi sono sempre divertito a usare la mia musica come strumento per divertire, ma inizialmente lo facevo solo per amici o parenti. Fare imitazioni e scrivere pezzi simpatici non le avevo mai considerate strade possibili per una carriera. Ho cominciato però a notare che la gente era più interessata a Massimo Moi come personaggio che alle mie canzoni. Per esempio durante un mio concerto colpiva più la battuta su mia madre tra una canzone e l’altra che la mia musica. Far ridere mi è sempre venuto naturale, allora ho cominciato a caricare dei video sul mio canale youtube “Mai Dire Moi” nei quali mi connettevo a Radio Evangelo e prendevo un po’ in giro le persone che chiamavano e disquisivano sulla Madonna. Era fatto bene, sembrava un vero e proprio dialogo tra me e queste persone. Il canale ha avuto un grande successo ed è stato da lì che ho capito che forse avrei dovuto cominciare a sfruttare la mia ironia.
Quindi il tuo personaggio arrivava più delle tue canzoni. Cosa ti ha dato la spinta per cambiare?
Un giorno scopro che Fiorello cercava una sigla per Edicolfiore. Bisognava mandare un video con una canzone qualsiasi, bastava che ci fossero le parole Edicolfiore e “buonumore”. Così per gioco ho cantato una canzone riadatta di Baglioni con un pezzo di carta igienica al collo a mo’ di sciarpa, poi, già che c’ero, ho inviato anche l’imitazione di Venditti. Dopo due giorni scopro che effettivamente i miei video sono stati usati da Marco Baldini e Fiorello come sigla, da lì ho capito che questa cosa dell’ironia funzionava. Ho deciso di organizzare uno spettacolo comico, l’ho intitolato ONE MOI SHOW in cui faccio delle imitazioni e racconto delle barzellette. È stato strepitoso, non ho mai visto la gente così attenta ad una mia performance. Addirittura da una serata mi hanno proposto di farne tre.
Il mondo della musica è una fossa di leoni, questo cambio di rotta è stato anche dovuta dal fatto che hai sempre preferito autoprodurre i tuoi brani senza troppi condizionamenti esterni?
Si il mondo della musica è una fossa di leoni. Inoltre se ci pensi a Roma di gente che canta è pieno, di cantautori è pieno, di cabarettisti c’è qualcuno, di imitatori anche. Ma forse ci sono solo io che so fare tutte queste cose insieme: suonare cantare, scrivere pezzi in un unico spettacolo diventa un valore aggiunto!
Progetti futuri?
Adesso sto lavorando per Radio Roma Capitale tutti i lunedì con ONE MOI SPOT in cui un giorno imito Venditti, un altro imito Baglioni, poi Morandi e così via, vedo che la gente si diverte e questa è la spinta che mi fa andare avanti.
Ho il progetto di mettere su una vera cover band di Venditti con piano e bravissimi musicisti, inoltre ONE MOI SHOW continua con due repliche in un teatro sulla Cassia.
In realtà adesso mi stanno chiamando a fare cose come comico. Una regista mi ha contatto per fare una parte di una parodia del telefilm “Streghe” perché ha visto dei frammenti di ONE MOI SHOW sul mio canale youtube. Comunque il progetto delle canzoni serie non è morto, sto rivisitando dei miei pezzi con una sassofonista jazz molto brava, Danielle di Maio, con cui potrebbe nascere anche un cd, ma questa è un’altra storia.
Giorgia Isabella Tripaldi