“Just Feel Alright”: l’EP d’esordio degli Usual
Esce il 15 Marzo per Primal Box l’EP d’esordio degli Usual, progetto musicale nato nel 2015 dall’incontro tra quattro musicisti trentini attivi nella scena underground locale: Mathias “Thias” Drescig (guitar e lead vox), Filippo “Pippo” Tonelli (bass e vox), Michele “Michi Zait” Marocchi (guitar, vox), Marco “Chetto” Ziliani (drum e vox).
Il primo incontro avviene due anni fa: Marco e Michele, allora membri di un gruppo indie-folk, registrano il loro primo LP presso il Crono Sound Factory di Milano, dopo aver conosciuto Jonathan Bonvini, fondatore dell’etichetta assieme a Fabrizio San Pietro, negli studi televisivi di X Factor. Nel frattempo, Marco consolida un ottimo rapporto lavorativo e di fiducia con Fabrizio presso il Circolo Magnolia di Segrate. Da lì a poco, nascono gli Usual.
Le full immersion in sala prove e in studio, suscitano reazioni positive da parte di tutto il production team e aiutano a rafforzare il legame tra i ragazzi e PrimalBox. Durante le sessioni si concretizza inoltre la collaborazione con Matteo Giusti aka Joao Ceser, autore delle parti elettroniche dell’EP e producer di musica elettronica presso Tiptop Audio Records, nonché professore di sintesi del suono presso la Naba di Milano.
L’apertura è affidata a Just Feel Alright, che mette subito in chiaro le cose: chitarre potenti, rullante che picchia senza sosta, elettroniche intelligenti e melodie da cantare in coro. Segue poi Down the Road of my Heart, che evolve con una carica incessante da un’intro che sembra uscita dalla colonna sonora di Pulp Fiction ad una convincente linea vocale che si avvicina molto ad alcune soluzioni di Paolo Nutini e dei cori à la Arctic Monkeys più recenti, preludio ad un bello strumentale di tromba in crescendo. E’ poi la volta di Dog, che attinge dalla migliore tradizione rock britannica con sprazzi di psichedelia qua e là alternati a chitarre scintillanti che sembrano uscite direttamente dalla fine degli anni ’70, quasi che i Kula Shaker provassero ad incontrare Nile Rodgers e i suoi chorus modulati. Nell’ultima Blueberries & Wine l’attacco di feedback sembra rievocare da molto vicino l’intro di Metal Mickey degli Suede, per poi lasciare spazio ad un incalzante riff di chitarra, a riportare la memoria (almeno di chi vi scrive, nda) alla migliore tradizione brit degli anni ’90, dai Primal Scream ai Supergrass.
La traccia: Blueberries & Wine, – “days with the night, face with the eyes” -, gran groove.
Giulio Pantalei