I due amici è un ritratto ormai da molto tempo considerato dalla critica uno dei massimi capolavori del maestro di Castelfranco, ma ancora poco noto rispetto alla rilevanza che ebbe nella ritrattistica del primo Cinquecento.
Il doppio ritratto di Giorgione è conservato nelle collezioni di Palazzo Venezia ed è lo spunto per raccontare l’intenso rapporto tra il pittore e la città eterna e, ancor più a fondo, diventa il pretesto per esplorare i rapporti artistici che Roma aveva con Venezia.
Palazzo Venezia, nota dimora del collezionista del tempo, nonché committente di Giorgione, Domenico Grimani, diventa simbolo indiscusso degli scambi culturali, politici e diplomatici tra i due stati tra la fine del Quattrocento e i primi due decenni del Cinquecento. È proprio nell’Appartamento Barbo che si sviluppa la prima sezione della mostra, dedicata a quelle vicende storiche e alla straordinaria novità dei due amici nelle vicende artistiche del primo ‘500. La mostra prosegue a Castel Sant’Angelo, negli Appartamenti papali, dove è allestita la seconda sezione con altre opere provenienti da importanti musei del mondo di grandi maestri del Cinquecento tra cui Tiziano, Tintoretto, Romanino, Moretto, Ludovico Carracci, Bronzino, Barocci e Bernardino Licinio.
La mostra è allestita in due sedi, a Palazzo Venezia e a Castel Sant’Angelo e comprende complessivamente 45 dipinti, 27 sculture, 36 libri a stampa e manoscritti, oltre a numerosi altri oggetti, stampe e disegni. Durante la sua apertura al pubblico è istituito un biglietto unico, valido per 3 giorni, che consente un ingresso la visita di entrambe le sezioni della mostra.
L’allestimento in entrambe le sedi è progettato dallo studio De Lucchi. Il catalogo è edito da arte’m. La mostra è promossa e organizzata dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, con la collaborazione di Civita Mostre.