It’s Up 2U: le voci della FINALE. Matteo Gabbianelli dei Kutso intervistato da Giulio dei Panta
Venerdì 11 maggio, al Largo Venue (Via Biordo Michelotti 33, Largo Preneste), a seguito della finalissima di It’s Up 2U i kuTso si esibiranno in un live in cui – oltre al nuovo brano “Che effetto fa”, che anticipa l’uscita del nuovo disco – saranno riproposti alcuni pezzi del loro repertorio assieme alla proiezione esclusiva di una versione alternativa del nuovo video.
Qui l’evento ufficiale: https://www.facebook.com/events/574870032888804/
Abbiamo chiesto a Matteo Gabbianelli, frontman del gruppo capitolino, di raccontarci qualcosa in più su questa esperienza, scegliendo come intervistatore qualcuno che in prima persona ha preso parte a questo vivace esperimento musicale, vale a dire Giulio Pantalei dei Panta, reduci dall’aver celebrato la vittoria del Premio “ExtraUp2U” della prima puntata con un opening act ai britannici Turin Brakes lo scorso sabato.
“It’s Up 2U” è stato una sorprendente fucina di nuova musica: com’è stato farne parte fin dall’inizio e cosa porterai con te da questa esperienza?
Secondo me è stata proprio una bella iniziativa, genuina e trasparente, dove i partecipanti non erano semplici “concorrenti”, ma artisti che sono venuti a proporre i loro brani con la stessa dignità dei nomi più conosciuti dell’underground romano. Quindi rispetto per tutti e tanto divertimento.
Il prossimo 11 Maggio alla data della finale di “It’s Up 2U” si legherà come special event il vostro live sul palco del Largo per presentare alcuni nuovi brani. Ti va di raccontarci com’è nato il singolo “Che Effetto Fa”, uscito il 4 Maggio?
“Che effetto fa” è una sorta di resa dei conti. Mi ha sempre affascinato la capacità che noi esseri umani abbiamo di contraddirci e smentirci in continuazione, di partire da un punto e arrivare spesso all’opposto senza rendercene conto. “Che effetto fa” dunque il momento in cui apriamo gli occhi e vediamo che siamo diventati quello che dicevamo di odiare?
Quali sono gli artisti che più ti hanno influenzato e ti influenzano riguardo l’immaginario musicale e testuale dei Kutso? Io, da estimatore, ho sempre pensato ai Nirvana e gli Skiantos che si incontrano a uno spettacolo dei Monty Python…
Potrei cavalcare l’onda che in questi giorni ha reso i miei colleghi indie tutti fan degli Skiantos, invece ti dirò che non li ho mai amati particolarmente e li ho conosciuti poco, mentre i Nirvana e quella parte di anni 90 novanta disperata e stracciona sì mi ha segnato definitivamente, insieme ai Mr Bungle di Mike Patton, a Giorgio Gaber, ai primissimi Red Hot Chili Peppers, a Rino Gaetano, a Gigi Proietti, alle voci di Sarah Vaughan, Bruce Dickinson e Stevie Wonder e a tantissimo altro ancora.
Da musicista a musicista, ti giro una domanda che sempre più spesso sento farmi: che ne pensi dello stato della musica indipendente oggi a Roma? Questa fantomatica scena Indie ha un po’ livellato gli ascolti o vedi segnali di fermento e nuove idee?
Io credo che la Musica non sia mai stata così viva come ora, non ricordo di aver mai visto un periodo più florido di questo, in cui finalmente la musica esce fuori senza dover passare per la televisione o le radio nazionali. Se, come accade a tanti progetti indipendenti nati dal nulla, ti ritrovi le bambine stupide ai concerti che strillano per ogni minchiata che dici, vuol dire che sei diventato qualcosa di veramente grosso. Per me tutto ciò è bello, non è un male, perché ora sotto il palco, grazie all’avanzata dei social che hanno democratizzato tutto, ci sono sia i fanatici privi di qualunque capacità critica, che le persone realmente appassionate di musica pronte ad ascoltare con attenzione.