Federica Pellegrini
Nell’estate del 2006 la stampa italiana non ha dubbi: Federica Pellegrini è finita. Anzi, il suo percorso non è nemmeno mai davvero iniziato e quel suo argento alle Olimpiadi di Atene del 2004, che l’aveva resa l’atleta italiana più giovane di sempre a salire su un podio olimpico e portato i complimenti di Novella Calligaris, può essere archiviato come una semplice casualità. Quell’estate Federica è a terra. Ha 18 anni e gli ultimi due sono stati quanto meno complicati, vissuti a Milano dopo la decisione di lasciare la famiglia per seguire l’allenatore di sempre. Lì da sola si è dovuta confrontare con le crisi nere dell’adolescenza, lì ha rischiato di cadere nella trappola meschina dei disturbi alimentari. No, quell’estate Federica non sta bene e su una spiaggia di Jesolo, nell’abbraccio rinfrancante di suo padre decide di cambiare tutto. Lascia Milano e arriva a Verona, si affida ad un nuovo allenatore, riparte ed il resto è storia. Oro e record del mondo ai mondiali di Melbourne del 2007 ed intanto l’allenamento che continua in vista di un obiettivo: Pechino 2008. Con i riflettori tutti su di lei, arriva in piscina e sbaglia la prima gara. Completamente. Chiama i suoi a casa e dice di non preoccuparsi, va tutto bene, ha solo sbagliato. Il giorno dopo conquista l’oro e segna il nuovo record del mondo. Alla fine di quella gara sbatte i pugni in acqua e da allora Federica diventa la Fenice, il personaggio mitologico che muore, ma rinasce ogni volta dalle sue ceneri. Lei cade, perde, ma tutte le volte sa rialzarsi, merito di una determinazione fuori dal comune, ma anche della capacità di non farsi sbilanciare troppo dalle vittorie come dalle sconfitte “Tanto dopo una gara ce n’è sempre un’altra”, dice. Quello però è il suo momento che culmina con i mondiali di Roma del 2009 dove centra l’impossibile: oro e record nei 400 un giorno e oro e record nei 200 il giorno successivo. Ormai la chiamano la Divina. Ma lei resta sempre la stessa: cocciuta e competitiva, determinata e sensibile, con le sue passioni (la cucina e i tacchi alti) ed i suoi primi amori in copertina. Cade ancora: alle Olimpiadi di Londra del 2012 e di Rio del 2016 non conquista nemmeno una medaglia, e riparte, a testa bassa assumendosi sempre la responsabilità delle sue sconfitte senza dimenticare di condividere con gli altri il merito delle sue vittorie. Lo scorso 26 Luglio ai mondiali di Budapest Federica Pellegrini è di nuovo medaglia d’oro. Emoziona tutti con un recupero che sa di grinta, impegno, fatica. Che sa del sudore di chi nella vita le cose se le è dovute conquistare senza sconti. Ha l’età in cui molti atleti annunciano il ritiro e lei in parte lo fa, lasciandosi però aperta una piccola porta in vista di Tokyo 2020 perché, dichiara, l’acqua è casa sua e non è ancora pronta a lasciarla. Ce lo auguriamo tutti.
Tina Aiello