Due vette che, da sempre, stuzzicano gli alpinisti di tutto il mondo: si parte per il Kilimangiaro e l’Alpamayo, rispettivamente in Tanzania e Perù, sui sentieri che conducono in vetta
Una montagna dalla perfetta forma conica che si staglia solitaria per quasi 6.000 metri, la vetta avvolta dalle nubi, e, ai suoi piedi, gli sterminati spazi della savana e dei grandi parchi percorsi dalle mandrie in migrazione: il Kilimangiaro, antico vulcano spento, ha un’aura misteriosa, come misteriosa è anche l’incerta origine del suo nome.
Tutti gli amanti della montagna e delle spedizioni sognano di salire sulla sua cima e, se per ogni alpinista è fondamentale l’obiettivo, cioè l’arrivo sulla cima della montagna, nel caso del Kilimangiaro anche l’ascesa è straordinaria e tutta da godere: salire dai 900 metri della base ai 5.895 della sommità equivale infatti a compiere un giro del mondo virtuale! Si passa infatti da un clima tropicale, con una vegetazione verdeggiante, ad un clima alpino, dove sopravvivono rari arbusti, ed infine ad un ambiente di tipo artico, inospitale, dove la vegetazione è assente e i ghiacci perenni.
L’ascesa al tetto d’Africa non è adatta a tutti, ma certamente è un trekking possibile anche per alpinisti non esperti: la salita è graduale e, con il corretto acclimatamento, relativamente agevole. Se poi si uniscono i safari nei parchi più belli della Tanzania, Serengeti e Ngoro Ngoro, allora il viaggio diventa veramente indimenticabile!
Definita dall’Unesco “la più bella montagna del mondo”, l’Alpamayo, che si staglia nelle Ande peruviane e, più precisamente, nella Cordillera Blanca, è certamente una delle vette “da sogno” per gli alpinisti di tutte le latitudini.
Con i suoi 5.947 metri di ghiaccio e neve candidi, ha l’aspetto di una piramide maestosa e, per le sue caratteristiche, richiede competenza e grande tecnica: l’ascesa verso la sua vetta è quindi riservata ai soli alpinisti esperti. Anche in questo caso, sono fondamentali preparazione e acclimatamento, necessari a svolgere il trekking in tutta sicurezza: una volta arrivati in cima al gigante di ghiaccio, si aprirà un panorama indimenticabile sulle vette circostanti e sui mitici Huandoy e Huascarán, visibili in lontananza.
Anche le terre più in basso riservano però delle piacevoli sorprese: fra queste, la strabiliante laguna Churup, un lago dalle sfumature turchese e smeraldo incastonato fra pareti di roccia grigia in cui si riflettono le veloci nubi bianche che sfilano nel cielo.
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