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HUMUS TREK: TRA MUSHROOMS FINCHE’ LA NATURA NON SE LI RIPRENDE

Irriverenti e con una gran voglia di “bucare” la tela: se pensate che gli artisti siano questo, non conoscete Mario Calcagnile. Restauratore della Cattedrale gotica tedesca di Ulm, pittore e scrittore di Carmiano (Lecce), è arrivato in Sabina dal Salento per inaugurare l’Humus Trek nel giardino delle meravigliedi Roberta Maresci. Dalla campagna di Magliano (frazione di Carmiano, Lecce) ha portato la pietra gentile del Barocco leccese. Si scrive leccisu, si pronuncia marmo dei poveri. Lo stesso capace di cromature spettacolari che variano dal rosa al giallo, dal bianco all’ambra. Malleabile e compatta, estratta nelle cave tra Corigliano Melpignano e Cursimaglie, proprio questa pietra tanto in auge nel Barocco, è sbarcata a Montopoli di Sabina (Rieti). Per l’occasione sono nati tre funghi, Mushrooms.

Chi cerca nel giardino che rende omaggio a William Shakespeare, troverà il trittico finché la natura non se lo riprenderà. In pieno stile Land Art (land= terra). Il pretesto? L’inaugurazione dell’Humus Trek nel Fair Play Garden di Roberta Maresci. Era l’uovo di Colombo ma bisognava arrivarci: creare un giardino della gentilezza dove la natura non subisce alcuna violenza da parte dell’uomo. Chi vuole giocare a scoprire l’arte che si fonde con erbe mediche e alberi da frutto, è invitato alla caccia al tesoro nel parco.

“Ci troviamo di fronte a un pezzo di paradiso, in una valle incantata, nella vicinanza del monte Soratte, cima sacra dei romani e ancora prima dei loro progenitori, che ispira questa idea di Roberta Maresci. La regola? Una condivisione totale della natura che interagisce con l’uomo, con il minimo controllo, ma che non subisce violenza. Che prolifica in una logica di tipo ecologico. Ci sono una serie di idee particolari dalla RSA per le piante all’Albergo green dove usufruire del servizio di plant sitting quando si è in vacanza, dalla Banca Verde con piante in (conto) deposito al Prendi&Pianta gratis (plantcrossing). La sinergia con l’arte è proprio tra le idee che contano sul sostegno morale del The European Fair Play Movement, con una prospettiva addirittura continentale. Sono ben 42 i paesi che attraverso la presidenza del Movimento Europeo Fair Play hanno accettato con entusiasmo questa opportunità di promuovere in tutta Europa il Fair Play Garden di Roberta Maresci. Rapidamente, appena è arrivato il messaggio, a Bruxelles sono nati tre Fair Play Garden: in villa, con lago e percorso con opere d’arte ispirate, in un’area verde dedicata nello Stadio d’Atletica e con l’adozione della formula in un parco urbano della periferia della Città. Contemporaneamente si stanno aprendo delle situazioni anche in Italia”, ha dichiarato durante l’inaugurazione di Mushrooms Ruggero Alcanterini, Presidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Play.

Decisamente vincente è il format del Fair Play Garden: “Questa idea del Fair Play Garden deve essere presa sul serio – spiega Ruggero Alcanterini -. Sembrerà paradossale, ma provate a riflettere sul perché le comunità degli umani sono sopravvissute nei millenni ad ogni aggressione, anche le più perverse, dagli assedi alle riduzioni di libertà in condizioni limite… Semplicemente perché quelli che noi oggi ingentiliamo in “Fair Play Garden”, ieri si chiamavamo orti di guerra, nelle periferie, dentro le mura tra le rovine, nelle carceri, nelle isole di confino, nei terrazzamenti delle civiltà mesopotamiche come a Babilonia o perdute come in Centro America per gli Inca a Machu Picchu, sino all’Altis con i suoi ulivi, che circondava il Tempio di Giove Olimpico…”. Storie di ieri che diventano storiedi oggi quando, il 3 e 4 novembre convergeranno su Roma i 42 Paesi aderenti al Movimento Europeo per il Fair Play – EFPM. Quando verranno celebrati gesti e percorsi di vita all’insegna di valori che dovranno costituire la base educativa delle genti, della comunità globalizzata, se vorremo effettivamente garantire la sopravvivenza del Pianeta con il suo pesantissimo fardello fatto di umani. Nel mezzo c’è la pace, che passa per una ineludibile transizione, quella etica, chiave di accesso ad un percorso obbligato.

“Se il FAIR PLAY viene rappresentato come lo spirito dello sport e lo sport nel nostro immaginario è metafora della vita, è opportuno che in questi termini ci si faccia carico fino in fondo del ruolo. Per questo dal Foro Italico, dallo Stadio che Domiziano fece costruire quasi duemila anni fa e che ancora splende sotto Piazza Navona, dalla sommità del Campidoglio, partirà un messaggio forte e chiaro, in piena sintonia con il Comitato per il Premio Nobel della Pace. La mattina del 4, dunque, nella Protomoteca, andrà in onda un evento anche celebrativo del 65° del Trattato di Roma che nel 1957 avviò i processi comunitari. Il Presidente EFPM, il belga Philippe Housiaux, attenderà al compito di proclamare il vincitore del primo “FAIR PLAY FOR PEACE” e poi si affronterà un tema di enorme importanza, quello della eguaglianza di genere nello sport, come pietra angolare di una riforma culturale ben più ampia, globale, da affrontare senza se e senza ma. Infine, appunto la mattina del 4 novembre, tutto troverà sintesi con le foglie d’ulivo dop della Sabina, simbolo del Fair Play Garden, quelle che ventisette secoli fa coronarono ad Olympia i vincitori dei Giochi ispirati alla tregua e che ancora a Roma saranno sul petto degli ambasciatori di Pace della EFPM.”

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Letizia Strambi

Letizia Strambi

Fondatore di Target magazine nel 1999 ha contribuito al suo progetto e a ogni suo rilancio e revisione. Ha cresciuto generazioni di giornalisti con Target magazine, molti dei quali hanno spiccato il volo verso il successo. Da sempre caporedattore e punto di rifermento della testata. Giornalista di lungo corso, collabora con molte testate nazionali, ha scritto libri di inchiesta, saggi e di narrativa. Ha vinto diversi premi di categoria