Diffuso e gentile, il Giardino Fair Play è l’ultima tendenza green
Botanica prêt-à-planter. Piante pronte da piantare e in regalo. Nella giornata mondiale Fair Play, nel Giardino Fair Play di Roberta Maresci ha debuttato il “P&P”, “Prendi&pianta” gratis.
Si chiama “P&P” l’ultima tendenza in materia green e porta la firma di Roberta Maresci, la giornalista e scrittrice che ha inventato anche il “Giardino Fair Play”. Bella idea rendere il mondo un immenso giardino all’aperto da curare con gentilezza a scapito di quantità più esigue di prodotto, sovraffollamenti e colture decisamente più faticose da mantenere senza l’uso di strumenti invasivi. Sembrerà strano, ma qui le dimensioni (di alberi e piante) non contano. Come non conta avere il prato all’inglese. Siamo nella campagna della Sabina e si rifugge dal campo trasformato in moquette. Anche il biologico qui non c’entra. Chi lo tira in ballo sbaglia. Piuttosto esistono i tempi della natura. Esistono biodiversità e spontaneità.
Nel Giardino Fair Play la coscienza di ognuno può liberarsi senza tema del recondito e sperimentarsi nel gioco corretto al servizio della natura. Il “Fair play garden” a Montopoli di Sabina (Rieti) è il polo creato da Roberta Maresci e promosso in collaborazione con il Comitato Nazionale Italiano Fair Play (associazione benemerita riconosciuta dal CONI) presieduto da Ruggero Alcanterini.
Qui, è normale che arrivi all’improvviso Evelina a chiedere consigli sul salice un po’ ingiallito. Nel mentre Roberta fa la marmellata di albicocche per i figli o il liquore di rose canine da raccogliere dopo la prima gelata dell’inverno. Intanto qualcun altro si presenta per lasciare in conto (deposito) nella Banca Verde il proprio glicine sfuggito al controllo domestico. Emanuela? No lei ha depositato un lauro. Jean Claude ha portato mughetti mentre Fabrizio un gelso bianco. Ma c’è spazio anche per la RSA delle piante, dove un anziano oleandro di Alessandro ha trovato dimora. Dovete andare in vacanza o assentarvi per lavoro da casa e non volete trascurare i vostri ficus, orchidee o begonie? C’è l’albergo green. Intanto dalla terra Roberta crea. Che dire delle aromatic plant-ball? Sono delle piante-borsetta da appendere ma anche poggiare come oggetti d’arredamento sulla falsariga dei kokedama, ma rivestiti di erba medica e creati solo con materiale di recupero ambientale.
E piovono richieste di aderire al progetto “P&P” del Fair Play Garden. La prima? Le case dello Zodiaco (www.lecasedellozodiaco.it), il primo albergo diffuso della Sicilia a Modica (Ragusa), città patrimonio Unesco, il Giardino dell’Angelo dell’artista Mario Calcagnile di Magliano (Lecce) e il Circolo Equestre Le Cerque di Sirio Fracassi a Montopoli di Sabina (Rieti). Piace e molto anche l’idea di un giardino condiviso in cui tutti sono invitati a portare e piantare una pianta o un albero e contribuire al suo mantenimento. Il progetto è creativo, aperto, partecipato. Ma la cosa bella è nel progetto semplice, “terra terra” dice sorridendo la sua ideatrice, spontanea come l’idea. Attenzione: non c’è bisogno di citofonare a Maresci per fare il “P&P”. Sul recinto del Giardino Fair Play, appesi a dei rami di olmo e quercia secchi, ci sono dei vasi con la tracolla già pronti da portar via. Liberamente. “La mia idea è talmente nuova che si cercano seguaci per creare rete. L’obiettivo è agire nel concreto, Gaia ci guarda. Quindi il passo successivo è creare un movimento. Si potrebbe chiamare Plantpresent oppure Take&plant. Ecco dunque che la filosofia di William Shakespeare si trasferisce sul campo per affrontare il tema della transizione etica e del diritto alla gioia proprio attraverso il Fair Play Garden: temi che il 3-4 novembre saranno protagonisti a Roma di un summit internazionale con il conferimento del prestigioso premio Fair Play for Peace.