Attualità

Donne al comando: Sonia Ronchey al vertice della chirurgia vascolare

di Roberta Maresci

La professoressa Sonia Ronchey al vertice del Collegio dei Primari Ospedalieri Italiani di Chirurgia Vascolare. A quasi un anno di distanza dal complicato intervento chirurgico di un aneurisma dell’aorta addominale sotto renale con colletto prossimale angolato, eseguito in anestesia locale pura (quindi il paziente era sveglio) dal team di professionisti del San Filippo Neri in diretta, durante un convegno medico, questa volta della Ronckey si torna a palare, ma come neoeletta Presidente del Collegio dei Primari Ospedalieri Italiani di Chirurgia Vascolare. E’ avvenuto a Napoli, questa mattina, nel Centro Congressi Federico II, durante il XIX Congresso Nazionale.

Con la presidenza della Ronchey per il biennio 2025-2026 si è scritta una pagina nella storia della medicina. Ma per chi conosce il curriculum della professoressa, era una elezione scontata. La sua professionalità è riconosciuta a livello internazionale per il preminente ruolo nell’innovazione tecnologica e nei progressi scientifici nell’ambito della sua specialità. La Ronchey? Classe 66, è stata tra coloro che hanno traghettato le nuove tecnologie endovascolari che permettono approcci mininvasivi nei pazienti vascolari, nel nostro paese; tra gli apripista nell’ambito di queste tecniche e spesso la prima ad utilizzare determinati nuovi dispositivi, partecipando anche attivamente al loro sviluppo.

Laser e radiofrequenze sono per lei strumenti d’uso quotidiano nel trattare le patologie venose.

Da oggi Sonia Ronchey coordinerà l’Associazione fondata nel 1989, con lo scopo di favorire il progresso della scienza chirurgica vascolare e di facilitare lo scambio di idee tra le migliori professionalità nel settore in ambito nazionale, coordinandone il lavoro e tutelandone il prestigio e gli interessi legittimi.

Già direttore della UOC di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma, la Ronchey con una laurea in medicina e chirurgia, un dottorato di ricerca in fisiopatologia chirurgica angiocardiotoracica e un successivo diploma di scuola di specializzazione in chirurgia vascolare a Tor Vergata, oltre 70 pubblicazioni e la partecipazione a vari congressi nel mondo, ora è al vertice del Collegio.

Il suo commento per evitare “spiacevoli” incontri con il chirurgo vascolare? Un sorriso contagioso e “Come per la maggior parte delle patologie, la prevenzione è fondamentale. La cura dei fattori di rischio è determinante (trattamento adeguato e precoce del diabete, abolizione del fumo, controllo farmacologico della ipertensione e dislipidemia, nonché una vita attiva)”.

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