“Forze Elastiche”. In uscita il nuovo, prezioso, disco di Fabio Cinti
Venti tracce di cantautorato sfaccettato come un poliedro a piani frazionabili, questo potrebbe essere il compendio in una frase di Forze Elastiche, il nuovo lavoro di Fabio Cinti, in uscita il prossimo 20 Settembre. La lavorazione dell’album, come fosse un oggetto di prezioso artigianato (come non si fa quasi più in Italia, ormai), è affidato alla produzione artistica di Paolo Benvegnù – che si dimostra come sempre tanto raffinato dietro la regia quanto sul palco – e alla produzione esecutiva di Pierpaolo Fabbriccini e dello stesso Fabio Cinti per MARVIS LabL.
I brani spaziano da un introduzione piena di groove con “Io Milano di te”, in cui una chitarra chicken-pickin’ simile a quella di Nile Rodgers incontra degli eleganti intermezzi elettronici, a “Che cosa hai fatto per meritarti questo”, nella quale è da evidenziare un’ironia intelligente ed una caustica ma più che legittima tirata nei confronti di un certo modo di far musica in Italia: “In un crogiuolo di buoni sentimenti, dovuti all’immenso sorriso del cantante Lorenzo Cherubini paladino di bontà multirazziale … “. Anche la bella “Mondo in vetrina“, dove le chitarre sono sinuose e il musicista si diverte con incursioni nella rima baciata, tratta dell’artificialità nei prodotti preconfezionati propinati nella società dei consumi, ricordando tematiche trattate nel recente “Mondo al Contario” di Ilenia Volpe. L’egida di Benvegnù ed echi di Tre Allegri Ragazzi Morti e Daniele Silvestri percorrono in filigrana tutto l’album, ma il vero trait d’union non potrebbe che essere costituito da Franco Battiato, con cui Cinti ha collaborato di persona negli anni passati e che appare particolarmente presente in tracce come “Perturbamento” (dici sì ad ogni lavoro occasionale, a tutte le amicizie, a tutte le proposte) e “Son tornate a fiorire le cose”, che fa venire in mente un ideale contraltare alla “Canzone dell’Amore perduto” dei due Maestri, Battiato e De Andrè.
Ad impreziosire il disco la copertina di Giuseppe Palmisano e guest stars illustri come Nada, che presta la voce nell’intensa e convincente “Cadevano i Santi”, Alessandro Grazian e i suoi cori in “Biko”, Giovanna Famulari violoncello in “Io Milano di te”, “L’Isola”, “Son tornate a fiorire le cose”, Matteo Panetta violino in “L’Isola” e Giovanni Mancini, chitarra elettrica eccezionale nella già citata “Mondo in vetrina”.
La traccia: “Come Bennett“, chissà poi se Alan o Tony o nessuno dei due …
Giulio Pantalei