Il main sponsor UniCusano e la voglia di ripartire della Virtus Acea
Prestazione di valore in gara 3 dei playout, l’appendice del campionato di serie A2 in cui la Virtus Acea Roma si è giocata con la Paffoni Omegna la salvezza dalla retrocessione. Match iniziato nel peggiore dei modi, ma chiuso dalla Virtus (69-58) nell’ultimo quarto, grazie allo straordinaria prestanza fisica di Olasewere (21 punti, 11 rimbalzi) e ai punti di Callahan (16) e Voskuil (12), arrivati stremati all’ultimo sussulto della stagione dopo aver stretto i denti per tutta la stagione.
Quest’anno la squadra è stata indubbiamente costruita in fretta e furia con ciò che il mercato ha lasciato disponibile, partenza da brivido e primo allenatore (Guido Saibene) che mai è riuscito a trovare un feeling con il gruppo ed è subito stato messo all’angolo dalle circostanze. La scelta successiva di Attilio Caja è stata invece illuminata subito da una bella serie di vittorie, prima di altri problemi, con la scelta di puntare molto sul quintetto titolare e pochissimo sulla panchina, prima del precipizio, l’approdo ai playout e lo sfogo personale del tecnico negli spogliatoi dopo la débacle a Recanati, episodio non digerito dal presidente che lo sospende e affida la squadra al vice Riccardo Esposito.
Ma ora è tempo di capitalizzare questa permanenza in serie A2 come un passaggio per tornare a regalare dignità al basket Capitale, poiché rispetto alla scorsa estate c’è una base molto più solida su cui lavorare e prima di tutto c’è già il tanto atteso main sponsor, UniCusano, il quale, dopo essere arrivato a gennaio come partner, ha in seguito deciso di investire pesantemente sul rilancio del “marchio” Virtus Acea. Soprattutto c’è il pubblico, la vera sorpresa della stagione: a gara 1 contro Omegna erano più di 2.500 gli spettatori arrivati per spingere la squadra alla salvezza, a dimostrazione che a Roma c’è un nucleo di appassionati che aspetta solo di tifare la propria squadra in ogni dove.