Musica

Marlene Kuntz e il “doppio”: live per i 20 anni di “Ho Ucciso Paranoia”. Il 12/07 al Rock in Roma

NEL 2019 I MARLENE KUNTZ COMPIONO TRENT’ANNI DI ATTIVITÀ, FESTEGGIANO IL VENTENNALE DEL LORO TERZO DISCO -” HO UCCISO PARANOIA” – E LO FANNO IN DIECI CONCERTI DOPPI!

La parola alla band:

«Partiamo dai concerti doppi, da MK al quadrato. Due concerti per ogni serata: un primo tutto acustico e un secondo tutto elettrico. Per un totale di quasi tre ore di spettacolo. Abbiamo deciso di portare avanti l’esperimento fatto lo scorso ottobre a Milano, quando un pubblico attento ed emozionato ci seguì in queste due nostre dimensioni. Allora fu un esperimento, ora sarà una conferma, assecondando il desiderio di portare in giro per l’Italia la doppia anima che è insita nel nostro stesso nome.

Laddove il concerto acustico sarà un percorso intrigante nell’ambito della nostra intera discografia, pescando fra i pezzi che più si prestano a una rivisitazione di tale natura, nell’elettrico celebreremo il ventennale del nostro terzo disco, Ho ucciso paranoia, suonandolo per intero. Le celebrazioni dei dischi del passato stanno acquisendo per noi un fascino del tutto particolare: è estremamente piacevole e stimolante re-immergersi nelle atmosfere di composizioni pensate e suonate venti anni prima, scoprendo di essere sempre gli stessi musicisti accesi da passioni elettriche mai sopite e mai dimenticate. Un viaggio a ritroso ricco di emozioni che per qualcuno possono anche trasformarsi in nostalgia, ma una nostalgia densa di vitalità positiva e rigenerante.

A seguire… 30 anni di attività. E’ una cifra ragguardevole: quando da giovani iniziò la nostra avventura, più o meno 30 anni fa per l’appunto, mai avremmo osato sperare di incamminarci in un percorso così lungo e duraturo: quello che volevamo fare era un rock urticante e ben poco adatto a molti palati. Ma sapemmo conquistare una fetta di pubblico più grossa del prevedibile, e con essa e grazie a essa siamo arrivati fin qua, orgogliosamente convinti delle nostre visioni, pure e poetiche.

Infine: dieci date in dieci luoghi particolarmente suggestivi, scelti apposta per nobilitare l’atmosfera spesso magica e densamente poetica che si verrà a creare. Location estremamente affascinanti, come mai finora abbiamo avuto modo di beneficiarne, in grado di fare da ottima cornice.

Sarà parte essenziale dello spettacolo un corredo di ingredienti fatto di tante piccole-grandi sorprese, raccontando per immagini e visual a cura di Bruno d’Elia la nostra storia, per la soddisfazione della vista e non solo dell’udito; e ci avvarremo per questo scopo di un regista proveniente dal mondo del teatro sperimentale: Fabrizio Arcuri, con cui abbiamo portato in giro per l’Italia il fortunato “Il castello di Vogelöd” insieme a Claudio Santamaria. Vogliamo che il concerto sia qualcosa di più di un semplice concerto: vogliamo sia una esperienza unica, e cercheremo di ottenere ciò alla nostra maniera, ovvero con un approccio genuinamente artistico e ricco di stimoli.

Con questo tour iniziamo una nuova collaborazione con Vertigo, che ci sta aiutando non poco ad organizzare questi spettacoli. Spettacoli che saranno più articolati e densi rispetto ai soliti nostri: proveremo a far gioire con noi il nostro pubblico, che speriamo arrivi numeroso per giustificare e legittimare le nostre volontà di far qualcosa di bellissimo e ricco di energie profuse».

Da non perdere la tappa romana, il prossimo 12 Luglio nell’ambito del Rock in Roma 2019, all’interno del suggestivo Teatro Romano di Ostia Antica: un’occasione unica per i fan più storici di ascoltare in una veste rinnovata la musica e la poesia ad acido fenico che hanno accompagnato il loro cammino di vita e certamente un’occasione significativa affinché le nuove generazioni possano riscoprire i veri diamanti che la musica italiana indipendente ha saputo generare negli ultimi 30 anni, a trazione decisamente Rock e scevra del pop godereccio e easy-listening che sembra rendere l’Indie di oggi, prendendo in prestito le parole proprio da Cristiano Godano, sempre più una festa mesta.

Giulio Pantalei

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Gianluca Pignataro

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