News dalla scena indipendente italiana: Aprile e il Paradiso degli Orchi
Aprile è il mese più crudele, ma la scena indipendente italiana prova a regalare con le nuove uscite discografiche spunti d’ascolto interessanti, anticonvenzionali, siano essi declinati nelle forme post-progressive ed inquiete de Il Paradiso degli Orchi, o nella formula pop ma acuta di Furnari.
Il Paradiso degli Orchi – Il Corponauta: ennesima prova di qualità dalle fila di AMS Records, reduce dall’esordio del supergruppo dei The Winstons. La band bresciana, nata nel 2010, si imbarca in un ambizioso concept dedicato ed ispirato all’omonimo romanzo di Flavio Emer, giovane intellettuale affetto da distrofia muscolare che riuscì a trasformare la disabilità in capacità comunicativa grazie ad un computer. Le sonorità lambiscono le rive del progressive ricordando anche a tratti Subsonica, Litfiba e scorci cantautoriali. La traccia: Silenzi. Etichette: AMS Records.
Furnari – Abusivi sognatori: un album fatto di storie pop, di immagini, di sonorità diverse, di “introspezioni e ripensamenti”. Ogni canzone è un piccolo sogno abusivo, un’angolatura attraverso cui guardare le cose. L’album, con la produzione artistica di Giampaolo Rosselli, è il risultato di due anni di ricerca, di prove e registrazioni. Le chitarre e gli arrangiamenti di Dario Vero ne contraddistinguono il sound, proiettando la canzone d’autore in una chiave attuale che racchiude in un’unica direzione diverse anime. La traccia: Marta e le stelle di Ikea. Etichetta; Terre Sommerse.
Honeybird & The Monas – WM: Quattro nuovissimi brani concepiti a Brooklyn e fertilizzati nel Veneto. Si canta di emancipazione femminile, di sessualità libera, di terapia, della solitudine e dei balli notturni sotto la luna piena. Il divino femminile che scorre nelle vene della Terra mentre dallo stereo risuona il senso di vuoto, l’assenza di amore per se stesso, la ricerca di piaceri effimeri. Piacevoli i giochi di parole e le melodie volutamente naif. La traccia: Under The Moonlight. Etichetta: Duckhead Green Music.
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Giulio Pantalei