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PRIMAVERA: FIORISCONO I BELLISSIMI GIARDINI DI VERONA

Un percorso nella città più romantica in fioritura proposto da Villa del Quar 

Le fioriture del Giardino Giusti e di Parco Sigurtà, i paesaggi idilliaci di Borghetto sul Mincio, il soggiorno in una villa patrizia di grande suggestione

Dopo il freddo, tornano a fiorire i giardini e sono in rigoglio i parchi: a primavera si sente la voglia di un week end a contatto con le bellezze della natura. E se poi per soggiornare si sceglie un hotel meraviglioso a 5 stelle come Villa del Quar, a pochi chilometri da Verona, il piacere è completo. Villa del Quar è immerso nei vigneti della Valpolicella e a poca distanza offre Giardino Giusti, Parco Sigurtà e il delizioso Borghetto sul Mincio. Cioè quanto c’è di meglio in questa bellissima zona in primavera: un romantico giardino all’italiana del tardo Rinascimento, uno dei parchi-giardino più belli al mondo, cui le grandi fioriture donano sempre nuovi colori, ed infine un idilliaco borghetto sul fiume Mincio, inserito in un paesaggio naturale di grande respiro e suggestione.

Villa del Quar si trova in una posizione strategica a soli 10 minuti da Verona e a pochi km dal lago di Garda. Questa è un’area ricchissima di castelli, chiese, ville venete e città d’arte, tutti siti importantissimi molti dei quali sotto la protezione dell’UNESCO. Questa terra è conosciuta nel mondo per i suoi vini eccezionali, resa celebre da poeti e artisti, un luogo di straordinaria bellezza ed importanza storica.

Farà da cornice sontuosa e allo stesso tempo discreta al vostro week end quest’antica villa patrizia con 25 tra camere doppie e suites, che anche negli arredi cita continuamente il neoclassicismo dell’architettura esterna e un certo stile Impero. Il palazzo padronale risale al XVI secolo, come attestato dalla data del 1539 posta su un fregio, mentre un altro corpo di fabbrica è stato ampliato e rimodernato nel Settecento. Oltre al rinomato Ristorante Arquade, l’hotel è dotato di una sala per le prime colazioni, di un bar, sala da tè e da lettura, piscina all’aperto, sala fitness, sala convegni, cantina di epoca romana dove si svolgono spesso degustazioni. Il complesso è circondato da un vasto vigneto dalle cui uve viene prodotto il vino Satyrus, blend di uva corvina, corvinone, rondinella, merlot, cabernet.

 

GIARDINO GIUSTI A VERONA

Il Giardino Giusti è uno dei più bei giardini italiani del tardo Rinascimento, iniziato alla fine del Cinquecento e via via completato ed abbellito. In esso, scrisse il Vallotto, “la magnificenza gareggia con la natura e la sua costruzione, per accorgimenti, per accostamenti ad altri congeneri di Firenze, Fiesole, Roma, è da definirsi all’italiana”. Le statue allineate fra gli alti cipressi, i ricordi marmorei di età passate, le fontane con il loro filo d’acqua, le vasche muschiate ove galleggiano ninfee, sottolineano e danno risalto a questo giardino, giustamente dichiarato Monumento Nazionale.

A differenza dei confratelli d’altre città, nei quali la villa s’eleva sulla cima d’un colle, questo giardino è stato concepito in senso inverso: la dimora, cioè Palazzo Giusti, al piano, indi il cortile, poi il maestoso viale nell’asse centrale che conduce verso il “belvedere”, e da questo al sommo della collina, la quale offre al visitatore una magnifica vista panoramica della città. Il grande viale dei cipressi, molto lodato da Goethe, divide il giardino in due parti distinte, formando a destra una zona boschiva che conduce al belvedere, mentre quella del lato opposto è tenuta a giardino all’italiana. In alto torreggia il romantico chiostrino (o loggetta). Il giardino – come tutti quelli dell’epoca rinascimentale – è animato da statue e da lapidi romane.

 

PARCO SIGURTÀ A VALEGGIO SUL MINCIO

Dopo la pausa invernale, ha riaperto al pubblico l’8 marzo il Parco-Giardino Sigurtà annoverato fra “i cinque parchi-giardino più belli del mondo”. Conta una superficie di 560.000 mq e si può visitare a piedi, in bici o a bordo del trenino e dello shuttle elettrico che percorrono i 6 km dell’Itinerario degli Incanti. Il Parco ha una storia che risale al 1407, quando era una tenuta agricola. Nel 1800 fu trasformato in un “giardino romantico all’inglese” e dopo la II Guerra Mondiale è stato completamente ristrutturato, ampliato ed arricchito di un Labirinto, un percorso che si snoda su una superficie di 2500 metri quadrati e che accoglie 1500 esemplari di piante di tasso.

In ogni stagione c’è un motivo per visitare il parco. Si susseguono infatti cinque grandi fioriture: Tulipani, Iris, Rose, Ninfee e Aster, che donano al Parco sempre nuovi colori. Qui si trova la Grande Quercia, vecchia di 380 anni, la Meridiana orizzontale, l’Eremo, 18 laghetti con pesci tropicali, i giardini acquatici e quelli delle piante officinali, il Grande Tappeto erboso. Ed ecco alcuni numeri, veramente incredibili: 1 milione di tulipani in fiore di 300 varietà, 30.000 le rose in fiore nell’omonimo Viale.

 

BORGHETTO SUL MINCIO

La cosa più bella che Borghetto sul Mincio offre ai visitatori è un paesaggio naturale di grande respiro e suggestione: le acque del fiume indugiano silenziose tra anse e canneti, dove nidificano numerose specie di uccelli, tra cui i cigni, ma si agitano e imbiancano anche in piccole cascate.

Proprio per la presenza del fiume Mincio, la storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante, di una zona di confine contesa da opposti eserciti, terra che ha visto battaglie napoleoniche e risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio, che qui si snoda per le campagne, rivela un’Arcadia insospettabile e suscita rêveries senza fine.

Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come immergersi in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall’acqua. Il Ponte Visconteo è una straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 dai Visconti. Il Castello Scaligero dalla sommità della collina continua a dominare la valle con le sue torri.

Il piatto del borgo: i tortellini “nodo d’amore”

Speciali al burro fuso e salvia, ma ottimi anche in brodo, i celebri tortellini di Valeggio spadroneggiano tra i primi (rigorosamente fatti a mano, si possono acquistare in numerosi pastifici di Valeggio e Borghetto). Qui il tortellino è chiamato “nodo d’amore” perché ricorderebbe il nodo di un fazzoletto di seta intrecciato da due amanti prima di gettarsi nel Mincio. Il fiume è protagonista nei secondi: luccio in salsa, trota e anguilla, preparati in vari modi, sono da gustare accompagnati dai vini Doc della zona, il Bianco di Custoza e il Bardolino.

 

 www.hotelvilladelquar.it

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Letizia Strambi

Letizia Strambi

Fondatore di Target magazine nel 1999 ha contribuito al suo progetto e a ogni suo rilancio e revisione. Ha cresciuto generazioni di giornalisti con Target magazine, molti dei quali hanno spiccato il volo verso il successo. Da sempre caporedattore e punto di rifermento della testata. Giornalista di lungo corso, collabora con molte testate nazionali, ha scritto libri di inchiesta, saggi e di narrativa. Ha vinto diversi premi di categoria